Atti involontari di sprofondamento — This House Has People in It

Martino Prendini
9 min readJun 12, 2021

La mia fascinazione per ciò che è misterioso ha radici lontane e abbastanza suggestive. Ricordo le storie che mi raccontava la mia bisnonna in tenera età, quella casa era stranamente vuota e spaventosa per me, e la sua vocina gracchiante si fortificava di eco che sembravano giungere da spazi remoti e innaturali. Mi raccontava storie di un Polesine profondo, antico e oscuro: di fantasmi che le facevano visita nei sogni, di strìe (streghe, in dialetto) spiate dalla finestra, di persone che si svegliano legate al materasso, di mascelle di cane sepolte in corte (nel giardino adiacente un’abitazione).
Le zone di fiume hanno qualcosa di bizzarro e magico, e posso dirvi tranquillamente che in alcune tradizioni e superstizioni arcaiche delle mie zone ci sono molte similitudini col voodoo -ovviamente senza influenze.
Questi racconti, ad ogni modo, possedevano una forte concretezza, riguardando avi o persone del paese, e un legame profondo con la quotidianità. Descrivevano qualcosa che sembrava così vicino e reale, come se in quella casa stessa io potessi diventarne testimone.

Quello strano magnetismo che mi suscitavano queste storie e i loro misteri è poi andato evolvendosi nel corso della mia vita attraverso varie fasi. Accumunate comunque dal piacere per la scoperta e da una passione per la risoluzione di costruzioni complesse. Ne avete avuto già riprova con le mie interpretazioni di Casa di Foglie e di The Upstream Color.
Non è un caso, quindi, che mi sia approcciato a This House Has People in It con estrema curiosità, sentendo poi l’esigenza di scriverne.

Stiamo parlando di un’opera che si ramifica a dismisura attraverso piste da indagare e materiale di ogni tipo da scovare, in un crescendo che quasi restituisce un senso di vertigine. Stiamo parlando di quello che ritengo essere un piccolo capolavoro d’arte contemporanea.
E tutto parte alle ore quattro di mattina, da questo enigmatico video trasmesso su Adult Swim:

Adult Swim, faccia oscura della luna di Cartoon Network, nei suoi infomercial ha già dato prova di riuscire ad addentrarsi in territori che, dalla bizzarria che sfocia nell’inquietante di Too Many Cooks, conducono al disturbante e lynchiano Unedited Footage of a Bear.
Si tratta di un vero e proprio percorso espressivo e situazionista. La protesta in forma ironica che diventa denuncia, la ferocia che va di pari passo con il grottesco.
Non è un caso che Unedited Footage of a Bear abbia la stessa firma di This House Has People in It: Alan Resnick, alle cui spalle ci sono anche Dina Kelberman e Robby Rackleff. Nel primo infomercial sono già abbozzati gli elementi fondanti del secondo: gli indizi che vanno cercati nelle scene e persino nei singoli fotogrammi, la falsificazione delle fonti, la creazione di materiale interdisciplinare da scovare in rete.

Il video originale

Nel video di partenza guardiamo una serie di camere di sicurezza (in numero spropositato) che testimoniano un particolare giorno nella vita di una famiglia. È il compleanno di uno dei tre figli, Jackson. Mentre si svolgono i preparativi per la festa, scoviamo la primogenita Maddison stesa in cucina. Ciò di cui ci accorgiamo, di pari passo con la famiglia in un crescendo destabilizzante e tensivo, è che il corpo sta lentamente scendendo, attraversa lentamente il pavimento senza che sia possibile smuoverlo o fermarne la discesa.
Il tutto si conclude con il corpo che, una volta concluso il suo sprofondare, crolla su un materasso posto nel seminterrato per attutirne la caduta.
Un’ultima inquadratura ci mostra gli ospiti all’esterno, riversi anch’essi a terra.

Affermare che il video risulti incomprendibile è un eufemismo. E’ letteralmente impossibile comprendere alcunché ad una prima visione.
Ed ecco che bisogna aggrapparsi a qualcosa per poter scovarne un qualche senso compiuto, e questo qualcosa è rappresentato dal sito di AB Surveillance Solutions, la ditta che ha installato le camere di sicurezza. Attraverso questo accederemo ad un terminale che permette di consultare log, trascrizioni, immagini, registrazioni audio e ulteriori clip video. Stiamo parlando di oltre due ore di materiale multimediale, solo fra quello scovato finora. E’ l’inizio di un percorso di investigazione, che va a costruire mano a mano un vero e proprio mondo di rimandi e vicissitudini.
This House Has People in It sfrutta il sistema ad indizi, cavalca la popolarità di enigmi che hanno coinvolto il popolo di reddit e le sue doti decifrative e deduttive, ma ciò che realmente fa è strumentalizzare questa indagine per veicolare il proprio messaggio.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo anzitutto di comprendere questo iceberg multimediale, analizzando alcuni dei suoi molti punti aperti ed arrivando a darne una struttura di base.

Il Lynks desease

Uno degli elementi fondamentali di cui veniamo a conoscenza attraverso il terminale è l’esistenza del cosiddetto disturbo Lynks. Si tratta di un morbo terribilmente contagioso che causa il deterioramento fisico e mentale. Plausibilmente si tratta di una epidemia in corso, su vasta scala. E sembra rappresentare il punto nevralgico di tutto ciò che sta accadendo nel video originale.
Le principali informazioni che abbiamo su questo morbo provengono dal sito Scultpure’s Clayground, che ne spiega sintomi e trasmissione. Sculpture’s Clayground è nientemeno che il programma guardato dalla nonna nel video originale.

Esiste inoltre una strana newsletter dedicata ai malati, in cui vengono divulgate varie precauzioni per controllare il morbo. Ma anche informazioni su come organizzare un matrimonio in stile lyncher (nome attribuito ai malati), o addirittura consigli su come uccidere i propri familiari e suicidarsi quando non è più possibile controllarlo.
Le informazioni che questo materiale ci fornisce ci permettono di scoprire che uno dei più importanti sintomi del disagio è uno scollamento sempre maggiore dalla realtà. E, paradossalmente, che può dare ai malati determinati poteri.

I familiari sono malati?

Lo scultore ci spiega che l’argilla è una causa del morbo o comunque un mezzo della sua trasmissione. Questo è un nodo fondamentale per comprendere lo stato della famiglia nel video originale.
Cominciamo con la nonna, non identificata da un nome. Segue fanaticamente il programma Sculpture’s Clayground e vorrebbe imparare a lavorare la creta. In una trascrizione leggiamo un’email spedita al programma in cui si lamenta di avere acquistato dell’argilla rivelatasi di scarsa qualità. Nel suo sito, lo scultore consiglia di usare la creta lavorata in prigione in quanto, sostiene, la migliore possibile. Vediamo quindi la nonna tornare a casa, in un filmato di sicurezza, nascondendo dell’argilla fra le mani, presumibilmente recuperata dal cortile di una prigione.
Ora, sappiamo che lo scultore è stato in una prigione privata proprio quando aveva contratto il morbo. Infatti, secondo vari riferimenti, sembra che le persone affette vengano sequestrate dalla polizia per essere rinchiuse in prigioni private, nascondendole così alla cittadinanza. Questo implica che l’argilla di prigione sia plausibilmente contaminata. Così come le sculture d’argilla dello sculture, che vediamo disseminate quasi ovunque nella casa.
Ma la nonna e le sculture non sono l’unico contatto della famiglia con il morbo. Tutt’altro. Attraverso i log scopriamo che è stato diagnosticato al soggetto 3, ovvero la figlia Maddison.
Anche il figlio Jackson sembra coinvolto. In una conversazione veniamo infatti a conoscenza che Maddison fuma e che chiede al fratello di nascondere il pacchetto in cambio di una sigaretta, cosa che gli vediamo effettivamente fare nel video originale. E le sigarette contengono argilla al loro interno, come ci spiega lo scultore nel suo programma avvertendoci di non fumare.
Abbiamo poi il soggetto 6, Dennis, che lavora 24 ore su 24 nella casa per conto della ditta di sicurezza. Sappiamo che ha contratto un’infezione all’orecchio grazie ad una conversazione con il padre di famiglia Tom. E ovviamente, secondo lo scultore, questo è uno dei primi sintomi del morbo.
Un altro sintomo è il continuo toccarsi il viso, cosa che vediamo fare a più riprese a ciascun membro della famiglia nei vari video.
Sembra quindi piuttosto chiaro che la casa sia infetta, cosa che potrebbe spiegare parte degli accadimenti.

Chi sono gli altri soggetti nella casa

I log parlano inoltre di altri soggetti presenti nella casa, che apparentemente non compaiono nelle riprese. In realtà possiamo identificare almeno due presenze nei filmati. Il primo è Boomy the Cat. Si tratta di un personaggio di uno show molto popolare in questo universo narrativo. Ma viene citato anche come amico immaginario del figlio Jackson. Lo vediamo con le fattezze di un uomo in un costume blu (un costume molto simile a quello di Sonic) che si aggira per le case mangiando la spazzatura. Lo scoviamo in alcuni fotogrammi delle telecamere di sorveglianza, intravisto attraverso la finestra, nel giardino mentre mangia la spazzatura, in alcuni brevi fotogrammi persino all’interno della casa. Nell’elenco dei file è presente addirittura un piccolo gioco a lui dedicato.

Il secondo invece è un inquietantissimo uomo in rosa che appare nel seminterrato ed in altre situazioni. Assomiglia molto ad Alan, un uomo in uno stato avanzato di Lynks desease, di cui facciamo la conoscenza in questo video:

Lo intravediamo due volte nella clip dedicata al natale.
Nella casa esiste, inoltre, una fantomatica camera X mai inquadrata dalle videocamere. Non è chiara la sua collocazione, ma potrebbe corrispondere ad una stanza sigillata nel seminterrato a cui viene fatto vago riferimento in un paio di occasioni. Addirittura, nelle trascrizioni, viene fatta menzione di un terzo piano di cui la famiglia non ha memoria.

La cittadina e le camere di sicurezza

La AB Surveillance Solutions è ovviamente il punto cardine di tutte le vicende. “Our mission is to simply increase (or decrease) awareness of things by any means necessary”, dice la loro mission. Il sistema di monitoraggio a cui accediamo è estremamente dettagliato e lascia intendere un certo grado di scientificità. Non è legato naturalmente alla semplice sorveglianza, ma sembra più un sistema di tracciamento per un test. Inoltre, questo sistema lascia ampiamente intendere che questa non sia l’unica casa monitorata.
E’ estremamente plausibile che l’intera cittadina venga tenuta sotto controllo. Interessante, a tal proposito, notare i riferimenti che il figlio Jackson fa ad un “vecchio” vicinato, durante i preparativi della festa. Come se quella attuale fosse una cittadina fittizia.

Tralascerò qui moltissimi elementi non molto chiari, dalla pistola che possiede Jackson ai poteri che teoricamente il morbo conferisce, dalla scomparsa del neonato poi rimpiazzato da una bambola alla continua presenza di pizze che sembrano fasulla e create con argilla.
Questa creazione dovrebbe essere ancora in svolgimento, come dichiarato dallo stesso Alan Resnick. Non solo, questa creazione è frutto di continui rimandi da parte delle persone coinvolte ad altri loro lavori, trasformando il tutto attraverso stratificazioni impossibili. Non è un caso che nella casa sia presente il Claridryl, lo stesso farmaco sponsorizzato in Unedited Footage of a Bear. E, nel sito dedicato al farmaco, è presente un piccolo gioco punta e clicca (vi si accede cliccando più volte sulla casa del header) in cui è possibile esplorare la casa del video e scovare la medesima tipologia di sprofondamento di This House Has People in It. Alan Resnick e soci stanno creando un vero e proprio universo narrativo che si dirama fra decine fra canali youtube e siti fasulli. Aggiungo il fatto che Off The Air di Adult Swim sembra destinato ad una fase due in cui tutti i vari elementi degli show andranno a intersecarsi fra loro.
Ne consegue un esperimento di arte multimediale senza pari, dove la viralità di internet si trasforma in una nuova forma di happening che segue le basi della net art per trasformarle e aggiornarle all’epoca social ed ipermediatica. Un ARG, Alternate reality game, che parte da premesse artistiche e sociali. Non a caso la sua stessa fruizione veicola una parte importante del suo messaggio. Pensateci, ci troviamo a sondare decine di conversazioni, a leggere mail private, a spiare anche il più remoto angolo di una casa. Il nostro fruire l’opera ci mette quindi dal lato della società che monitora questa casa, dal lato di un eventuale stato di governo. Siamo noi a spiare. Senza contare i riferimenti, per nulla mascherati, alle problematiche relative alle malattie mentali e alle modalità sanitarie che dovrebbero curarle fino ad un patriottismo puramente infantilistico e dovuto.
Tutto questo complesso ordito trasforma, a mio avviso, questo esperimento molto peculiare in una piccola opera di arte contemporanea. Di cui, fra l’altro, ancora non abbiamo idea della profondità, non essendo formalmente concluso.

In coda vi lascio un link del documento comprensivo di tutto il materiale, le discussioni principali apparse online e le teorie finora formulate:
https://docs.google.com/document/d/1GJe-slKOUvSIAExOgqn-5CFfPxViIw7n2zC-cBeFFJY/edit

--

--

Martino Prendini
0 Followers

I’m a rather curious animator who tries to take on new methods and forms of communication.